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Suq a Genova

Massimo Repetti

1. Il Progetto

2. Commenti e spunti per la valutazione

2.1 Punti di forza

Secondo il punto di vista del promotore della pratica
Dice l'ideatrice Carla Peirolero “È una piazza del confronto e della tolleranza, un palcoscenico che fa delle diversità una ricchezza espressiva e artistica di grande coinvolgimento. Un modo di dare rappresentazione al tema dell’immigrazione nei suoi diversi aspetti ma anche un contributo alla formulazione di una cultura “nuova” che nasce dalla contaminazione tra tradizioni, linguaggi e comportamenti espressivi diversi”.

Secondo il punto di vista di Interculture map
Rispecchiando processi di integrazione in corso (da parte degli stranieri) ed esperienze di inclusione (da parte dei genovesi), il "Suq" ha dato visibilità alle azioni positive e ha ricollegato Genova al suo antico ruolo di porto-emporio pluringuistico e multiculturale, al presente di una città che costruisce il suo futuro con cittadini provenienti da tanti paesi e che ha maturato una idea più  ampia e nuova di cittadinanza.
La parola "civiltà" che ricorda "civitas", il mondo della città, sottende lo scambio di beni e di idee, la circolazione delle idee, degli uomini e dei loro prodotti, senza restrizioni. E' precisamente a questo concetto e all'offerta di opportunità di incontro, di dialogo che si ricollega la “buona pratica” di "Suq a Genova".

Secondo Carla Peirolero, l’obiettivo di "Suq a Genova" è quello di: "Miscelare, unire, far comunicare e integrare le culture e tradizioni dei popoli del  Mediterraneo, dall’Europa al mondo arabo, attraverso la creatività e l’ispirazione del linguaggio artistico in tutte le sue forme".
Vengono così messe in valore le competenze interculturali definite dagli indici del Cross-Cultural Adaptability Inventory (CCAI) e del Global Competency and Intercultural Sensitivity Index (ISI): Substantive knowledge,  perceptual understanding e intercultural communication; resilienza emozionale, (emotional resilience), flessibilità ed apertura mentale (flexibility and openness), acuità percettiva (perceptual acuity ) ed autonomia personale (personal autonomy).
"Suq a Genova" appare coerente con gli orientamenti della Regione Liguria e con la definizione presentata della nozione di “intercultura”; effettua l'analisi delle condizioni di fattibilità volta a rilevare problematiche e conflittualità.

Questa esperienza puo’ essere considerata “buona pratica”, perché:
 
Nel ridare la parola a linguaggi di sociabità e di convivialità appartenenti ad altre culture, “Suq a Genova” offre l’opportunità ad un vasto pubblico di decifrarli attraverso l’immaginario sollecitato dall’esperienza infinita della creatività, che assume forme multiple: dall’arte di rappresentazione musicale, teatrale etc alla cucina alla musica, all’animazione per bambini. La pratica sfrutta cosi’ al meglio l’accessibilità delle forme artistiche e veicola i contenuti con immediatezza e forza.

Questa esperienza contribuisce alla conoscenza e alla coesistenza interculturale, perché:
il favore del pubblico dimostra che il "Suq" è davvero un bazar dei popoli, una piazza del confronto e della tolleranza, un luogo simbolo della convivenza delle culture in cui multiculturalità, multietnicità e multireligiosità ne fanno una manifestazione unica nel suo genere nel panorama dei festival italiani.

Questa esperienza è innovativa, perché:
Le creatrici di “Suq a Genova”, Valentina Arcuri e Carla Peirolero, sono due attrici e hanno l’idea del Suq come spazio per una rappresentazione “teatrale” delle comunità presenti in Liguria. Percio’ vengono ri-create da uno scenografo teatrale le strutture tradizionali che ospitano le attività di commercio e di scambio sociale che caratterizzano i paesi d’origine degli espositori, arricchite da strutture moderne destinate all’evento culturale: auditorium/palcoscenico, amplificazione, strutture di sicurezza.

Coinvolgimento degli immigrati
Il "Suq" intrattiene rapporti di collaborazione con associazioni di migranti e coi consolati, specialmente attivo è il consolato tunisino. Operatori economici immigrati espongono e vendono oggetti di artigianato; altri si occupano della ristorazione.
Gli espositori sono circa 35, tra cui 12 ristoratori che partecipano al "Suq" pagando una quota,  reintegrata tramite il volume di affari sviluppato.

La partecipazione delle associazioni è gratuita.

Secondo il punto di vista del promotore della pratica
Non sono state rilevate particolari criticità nel corso dell’intervista con una delle ideatrici del "Suq a Genova", Carla Peirolero (l’altra è Valentina Arcuri). Certo, la fragilità maggiore dell’evento è apparsa legata al finanziamento, perché una manifestazione di ampio respiro ed in crescita avrebbe bisogno di risorse finanziarie sicure. Ad oggi, come dice Carla Peirolero “il Festival Suq è reso possibile grazie all'aiuto di alcuni sponsor che hanno affiancato il Comune di Genova, Assessorato alla Comunicazione, Promozione della Città e allo Spettacolo e la Provincia di Genova, Assessorato alla Cultura, Assessorato all’Istruzione e alle Politiche Scolastiche, ossia i due principali sostenitori della manifestazione. Non sarebbe stato assolutamente possibile realizzare questo evento, che è ormai nel cuore della città e dei genovesi e liguri, senza il loro aiuto e ci piace sottolineare il contributo di sponsor quali AMGA, Centro Commericale L’Aquilone,  Camera di Commercio, Banca Carige, Il Secolo XIX e altri ancora”.

Secondo il punto di vista di Interculture map 
L’organizzazione del "Suq" prevede due riunioni preliminari con gli associati a Chance Eventi e il contatto continuo con le comunità di “nuovi cittadini”, ma nell’edizione 2006 era assente la rappresentanza straniera nel seno del Comitato Direttivo di Chance Eventi.

2.3 Conclusione: cosa è esportabile nella pratica

É un bazar dei popoli, una piazza del confronto e della tolleranza, un palcoscenico che fa delle diversità una ricchezza espressiva e artistica di grande coinvolgimento. Un modo di dare rappresentazione al tema dell’immigrazione nei suoi diversi aspetti ma anche un contributo alla formulazione di una cultura “nuova” che nasce dalla contaminazione tra tradizioni, linguaggi e comportamenti espressivi diversi.
E' una proposta che riscuote interesse: verrà tenuta un’edizione del "Suq" nella città di Bolzano, dal 9 al 24 settembre 2006 in collaborazione col circolo "La comune".

Secondo il punto di vista di Interculture map
Temi
“Suq a Genova” sin dalle sue origini si caratterizza per la crescente espansione dell’area culturale, recentemente estesa alla Russia con l’intensificarsi di scambi di studiosi e artisti. A titolo di esempio, la Scuola teatrale di Ekaterinenburg (Russia) ha avuto occasione di presentare i propri lavori a Genova in un quadro di scambio e di collaborazione. In questo quadro, la richiesta introdotta presso l'Amministrazione Comunale  di una sede permanente per l'Associazione "Suq" perché si possa fare un calendario permanente di iniziative legate ai temi dell'intercultura facendo lievitare una "casa delle culture”  proietta “Suq a Genova” al centro di un dispositivo che troverebbe a Genova, per la sua posizione e il suo ruolo nel Mediterraneo, luogo ideale. Di questo fatto e stante la sua unicità,  “Suq a Genova”  e la sua sede diverrebbero modello e crocevia per iniziative analoghe in altre città del Mediterraneo.

Metodologia
Il "Suq" è un evento che offre opportunità di incontro, di dialogo e che (almeno in parte) è anche in grado di raggiungere un'autonomia finanziaria per le singole persone che ci lavorano.
Le associazioni collaborano nella comunicazione, attraverso canali informali di sensibilizzazione all’evento; e nella concreta realizzazione delle opere necessarie all’allestimento del "Suq".

  
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